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La magia fa parte di una tradizione che ha radici lontane, si mescola al passato, resiste agli attacchi del tempo, delle religioni e soprattutto della ragione intesa come pensiero razionale. È un’aspirazione, il desiderio di dominare gli eventi naturali tramite un potere intrinseco.  Gli uomini primitivi praticavano cerimonie pagane per chiedere favori alle divinità. Gli indeuropei svolgevano rituali propiziatori per ottenere abbondanza, fertilità e prosperità. L’Antico Egitto è intriso di credenze occulte e nella letteratura latina sono molte le testimonianze che riportano esperimenti di negromanzia, talismani in grado di curare malattie o più semplicemente di far innamorare. 
Oggi, sono molte le persone che si accostano al soprannaturale per esorcizzare il materialismo dei tempi moderni. Cresce, per esempio, la fiducia negli espedienti magici come i tarocchi, gli oroscopi e figure più o meno attendibili che si avvalgono di svariati simboli per relazionarsi al paranormale. Individui che sembrano possedere un dono quasi tangibile in grado di rispondere a quesiti di tipo esistenziale. Il mondo dell’occulto rappresenta una realtà e come tale suscita interesse e curiosità, soprattutto in ambito letterario. Il fantasy, per esempio, è il genere che meglio di altri si presta e alla rielaborazione del soprannaturale e propone una pluralità di temi di origine folkloristica che si fondano sulla magia e l’occultismo. Da qui l’interesse per le streghe, nate perlopiù dalla superstizione popolare in un periodo storico di grande confusione, in cui l’occultismo è ancora qualcosa di poco definito.  Naturalmente, quando si parla di streghe, è immediato l’accostamento all’esecrabile operato dell’inquisizione cattolica che torturò e bruciò sul rogo milioni di donne in nome di Dio. 

Proprio per la natura di questo romanzo, in cui spesso il passato riaffiora quasi come un monito, legandosi alla fantasia dell’autrice al pari di un’invisibile ragnatela, è giusto sottolineare il fatto che la stregoneria non si limita al legame con il diavolo; molte streghe o presunte tali, erano, infatti, schierate dalla parte del bene. La magia nei secoli ha originato figure importanti nella storia della mitologia; come guaritori, indovini, chiaroveggenti, sibille, sacerdotesse e profeti che si adoperavano per il benessere e la felicità dei popoli. Nostradamus è uno tra i più famosi veggenti della storia recente, molti sostengono che nelle sue profezie abbia previsto importanti accadimenti. 
L’erede di Tahira ci propone una chiave di lettura credibile del significato di magia e lo fa attraverso un mito che nel tempo ha acquisito diversi volti e molteplici interpretazioni, senza però incastrarsi nella terminologia. Le streghe, se così possiamo definirle, raccontate da Linda Bertasi, sono perciò lontane dagli echi del passato, sebbene conservino un’identità precisa e riconoscibile. L’autrice ci propone una rielaborazione del mito in chiave moderna e verosimile, avvalendosi di espedienti narrativi tutt’altro che scontati. Accosta con metodo diversi studi pseudoscientifici come la numerologia, che si basa sulla relazione mistica ed esoterica tra numeri, oggetti ed esseri viventi. La cristalloterapia, medicina alternativa che sfrutta il potere naturale dei cristalli e che la Bertasi abbina ai suoi personaggi per legittimare la relazione di potere ed energia. Ogni cristallo, infatti, viene scelto sulla base dell’intuito e sulle sensazioni ricevute dal contatto con il minerale. E ancora l’ipnosi, fenomeno psicosomatico che permette di accedere alla dimensione inconscia tramite un processo che influisce sulle condizioni fisiche, psichiche e comportamentali del soggetto e che l’autrice inserisce per riesumare avvenimenti essenziali per economia della narrazione. 

Ogni dettaglio possiede una sua particolarità e la cosa interessante è che riesce a instillare nel lettore il dubbio che le cose possano davvero funzionare nel modo suggerito dall’autrice e che la magia non sia altro che l’ordine naturale delle cose. Il potere, come lo intende la Bertasi, potrebbe essere in ognuno di noi. I miti e le leggende disseminate nel testo e verso cui Linda nutre una forte passione nonché grande rispetto, sono spesso il risultato di ricerche approfondite, rielaborazioni coerenti e degne di attenzione. 
La storia della strega Tahira, per esempio, è ispirata alla strega Vaccarina di Rimini, arsa al rogo nel 1587.  La leggenda di Dracula e la tempesta che colpì l’Inghilterra il 29 ottobre del 2013, causando gravi danni e piogge torrenziali, hanno un fondo storico. 
Degne di nota le citazioni letterarie integrate nel testo che suscitano empatia e suggestione.  I luoghi descritti nel romanzo sono una mappa fitta di fascino e leggende. Il lettore viene trasportato, suggestionato e arricchito di scenari, profumi e colori che alla fine brama di vedere. Si parte, infatti, da Viserbella, una frazione di Rimini, per giungere nella foresta Amazzonica, all’isola di Margarita fino alle Maldive, dalle Mauritius a Città del Capo per concludere il viaggio in Egitto, sull’Altopiano di Giza. 

Concludo con una riflessione che nasce non solo dalla mia passione per la letteratura e nello specifico per i romanzi fantasy, più che altro dal bisogno di evasione che cerco in ogni libro; la magia è nella penna di chi scrive. J.K. Rowling sostiene che: “ Non abbiamo bisogno della magia per cambiare il mondo; abbiamo già dentro di noi tutto il potere di cui abbiamo bisogno, abbiamo il potere di immaginare le cose migliori di quelle che sono”
Linda Bertasi, ha sicuramente l’abilità di sorprendere il lettore, di proiettarlo in un mondo fatto di sogni, parole e fantasia. Per me, questa è magia.
                                                                                                                          Monique Scisci Scrittrice

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